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L'arte è arte e tutto il resto è tutto il resto

L'arte è arte e tutto il resto è tutto il resto

Autore: Redazione Editoriale Drimmarte

Data: 01-12-2024

Argomento: News

Parole chiave: Ad Reinhardt, Minimalismo, Espressionismo astratto

Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Ad_Reinhardt

La frase di Ad Reinhardt, "L'arte è arte e tutto il resto è tutto il resto", racchiude una concezione profondamente filosofica e rigorosa dell'arte, in particolare dell'arte astratta. Reinhardt, figura centrale dell'arte minimalista e astratta, ha sviluppato una visione dell'arte come entità autonoma, libera da qualsiasi riferimento esterno o funzione utilitaristica.

Immagine 1

Ecco alcune interpretazioni chiave del suo pensiero:

1. L'arte come assoluto

Reinhardt credeva che l'arte dovesse essere pura ed essenziale, priva di contaminazioni da elementi esterni come politica, religione, emozioni personali o scopi decorativi. La sua affermazione suggerisce che l'arte deve esistere per sé stessa, senza cercare di rappresentare o servire qualcosa di diverso da ciò che è. Questo approccio lo porta a separare nettamente l'arte da ogni altra attività umana.

2. Rifiuto della narrazione o della funzione

Per Reinhardt, l'arte non è narrativa, descrittiva o funzionale. La sua pittura astratta, come i suoi celebri "Black Paintings", rappresenta una spinta verso l'azzeramento di ogni significato esterno: opere monocromatiche che non evocano alcuna immagine riconoscibile, ma richiedono una contemplazione meditativa, focalizzata solo sulla superficie, sul colore e sulla forma.

3. Critica alla contaminazione dell'arte

Reinhardt era critico nei confronti delle tendenze che cercavano di mescolare l'arte con altri ambiti, come la pubblicità, la propaganda o il design. Voleva mantenere l'arte pura, senza compromessi, affinché fosse distinta da ciò che egli percepiva come "non-arte".

4. Autonomia dell'arte astratta

L'affermazione riflette la posizione dell'arte astratta nel XX secolo, che si opponeva al figurativo e al narrativo. Reinhardt dichiarava che l'arte non aveva bisogno di "giustificarsi" con temi religiosi, sociali o politici, ma poteva semplicemente esistere come forma e colore.

5. Rifiuto delle interpretazioni soggettive

In questa visione, l'arte non è uno strumento per trasmettere emozioni o esperienze personali; non è un linguaggio che comunica messaggi. L'arte, per Reinhardt, è un'esperienza visiva che invita l'osservatore a confrontarsi con la purezza del medium artistico.

La psicologia dell’arte ha dimostrato che l’esperienza estetica può generare piacere e gratificazione
Numerosi studi scientifici hanno evidenziato che l’esposizione a opere d’arte ritenute piacevoli può attivare circuiti neurali collegati alla ricompensa e al piacere, innescando una risposta positiva nel cervello.
Created by Maurizio D'Andrea
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