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Sandra Betty Blow, pioniera del movimento astratto britannico!

Sandra Betty Blow, pioniera del movimento astratto britannico!

Autore: Redazione Editoriale Drimmarte

Data: 26-04-2024

Argomento: Artista

Parole chiave: Sandra Betty Blow, Astrattismo, Astratto

Link: https://en.wikipedia.org/wiki/Sandra_Blow

L'artista britannica Sandra Betty Blow (1925-2006), scomparsa da tempo, emerse negli anni '50 come pioniera del movimento astratto britannico. Sandra godette di una carriera prolifica che si estese su diverse decadi, producendo opere uniche ed emotive che incorporavano forme ritmiche e costruite con un uso liberale del colore.

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EDUCAZIONE E PRIMI ANNI DI CARRIERA

Sandra nacque a Londra ma trascorse gran parte della sua infanzia a riprendersi dalla Febbre Scarlatta nella fattoria di frutta dei suoi nonni nel Kent. Fu qui che scoprì la sua passione per la pittura. Sandra frequentò la Saint Martin's School of Art tra il 1941 e il 1946, e poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, le Royal Academy Schools, dal 1946 al 1947. Più tardi, l'artista studiò all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove conobbe l'artista visivo italiano Alberto Burri, che sarebbe diventato un compagno e un'influenza duratura sul suo stile e approccio. Al suo ritorno a Londra nel 1950, nonostante la giovane età, Blow iniziò ad affermarsi nell'ambiente artistico e, ben presto, si pose alla guida del movimento dell'arte astratta del paese.

STILE E APPROCCIO DI SANDRA BLOW

Sandra introdusse un'astrazione nuova ed espressiva nella scena artistica britannica e fu una delle prime e più originali artiste femminili a sfidare il culto "macho" che circondava l'arte astratta negli anni '50 e '60. La sua informalità e l'uso sperimentale di materiali economici e scartati, come segatura, tela di sacco e gesso in collage e su tela, furono accolti con interesse e adorazione. L'approccio originale della pittrice era radicato in texture terrose rustiche e viscerali. Le sue opere più tarde furono stilizzate con un ottimismo e una panache degli anni '60, scambiando palette pastorali per colori vivaci, audaci e contrastanti, come nella stampa serigrafica astratta Interaction, (2000).

La psicologia dell’arte ha dimostrato che l’esperienza estetica può generare piacere e gratificazione
Numerosi studi scientifici hanno evidenziato che l’esposizione a opere d’arte ritenute piacevoli può attivare circuiti neurali collegati alla ricompensa e al piacere, innescando una risposta positiva nel cervello.
Created by Maurizio D'Andrea
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